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I novant’anni del Premio Viareggio-Rèpaci, di Annamaria Torroncelli
30/08/2019, 10:20 | Arte e Cultura
Compleanno d’eccezione per il Premio Viareggio che quest’anno ha raggiunto il traguardo dei novant’anni.
Il Premio vede la luce nel 1929 ad opera di Leonida Rèpaci e dei suoi amici, giovani intellettuali e artisti, Alberto Colantuoni e Carlo Salsa, “sotto un ombrellone” della spiaggia viareggina in aperta contrapposizione con il premio Bagutta, nato a Milano nel 1926 da un’idea di Orio Vergani come gruppo eterogeneo di persone colte, non critici in senso stretto, al chiuso di una trattoria cittadina.
A riprova del successo della felice intuizione del Rèpaci è la partecipazione alla festa di inaugurazione di personalità quali Luigi Pirandello e Massimo Bontempelli e il crescente interesse del potere politico nei confronti della manifestazione: interesse che si concretizza con l’assunzione della sua direzione da parte di esponenti di spicco del regime quali Lando Ferretti nel ’31 e di Galeazzo Ciano, poi, nel ’34 e che costrinse Rèpaci a farsi da parte.
Nel 1946 dopo la sospensione causata dal conflitto mondiale il Premio è ripristinato e la guida ritorna saldamente nelle mani del suo fondatore impegnato strenuamente negli anni a venire a proteggere il Premio da qualsiasi ingerenza editoriale e politica ad esclusivo beneficio della sua indipendenza culturale e morale come sintetizzato nel motto del premio liber et immunis dal lui coniato.
Dopo la morte del Repaci, nel 1985, il premio assume in suo onore il nome di Premio letterario Viareggio Rèpaci.
La storia del Viareggio è senza dubbio alcuno storia dibattuta come lo è la figura del suo fondatore, intellettuale brillante e controverso. Egli, se ne ha influenzato intensamente le scelte artistiche, ha il merito di aver intuito il grande valore dell’esplorare e interpretare attraverso la parola scritta ogni manifestazione del quotidiano vivere.
Pertanto, la storia del Viareggio è anche, e soprattutto, la storia della letteratura italiana e della cultura italiana.
Perché quando Rèpaci pensava al Premio come un’azione concreta […] mostrava nella sua disposizione caratteriale al confronto e alla discussione di voler puntare a un impegno preciso: quello di dare un senso al presente, ai lettori un’attitudine critica, a ciascuno una presa d’atto dell’arte letteraria quale esercizio onesto e fedele alle cose (M. Ciccuto, in 90° Premio Viareggio-Rèpaci a cura di G.Lami-A. Genovali, 2019, p.8)
Festa grande, quindi, per un compleanno importante nella cornice del Principino di Viareggio.
La serata finale, ricca di ospiti internazionali e condotta da Paolo Di Paolo e Walter Veltroni, è stato preceduta da una tavola rotonda sull’importanza e il valore del Premio stesso alla quale hanno partecipato testimoni, italianisti e membri della giuria.
La giuria, presieduta da Simona Costa e composta da Maria Pia Ammirati, Marino Biondi, Luciano Canfora, Ennio Cavalli, Marcello Ciccuto, Franco Contorbia, Francesca Dini, Paolo Fabbri, Piero Gelli, Emma Giammattei, Sergio Givone, Giovanna Ioli, Giuseppe Leonelli, Mario Graziano Parri, Gabriele Pedullà, Federico Roncoroni, Annamaria Torroncelli e coadiuvata da Costanza Geddes da Filicaia (segreteria) ha assegnato i seguenti premi :
Premio letterario “Viareggio Rèpaci” 2019 - Sezione narrativa
Emanuele Trevi, Sogni e favole, Ponte alle Grazie
Premio letterario “Viareggio Rèpaci” 2019 - Sezione Poesia
Renato Minore, O caro pensiero, Nino Aragno editore
Premio letterario “Viareggio Rèpaci” 2019 - Sezione Saggistica
Saverio Ricci, Tommaso Campanella, Salerno Editrice
Premio Opera Prima - 2019
Premio Speciale Viareggio 90
Giovanna Cristina Vivinetto, Dolore minimo, Interlinea
Premio Speciale Viareggio 90
Maestro Riccardo Muti
Premio del Presidente - 2019
Prof. Sabino Cassese
Premio Internazionale Viareggio-Versilia - 2019
Maestro Marco Bellocchio
Premio giornalistico Viareggio-Rèpaci – 2019
Eugenio Scalfari
Premio Città di Viareggio - 2019
Gino Paoli