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Francesco Musolino: un mercantile alla deriva nel mare di Oristano, di Valerio Calzolaio
28/08/2022, 19:06 | Arte e CulturaCagliari e Mar di Sardegna, prevalentemente. La notte di Natale del 1981. Il trentenne Achille Vitale (Palermo, 15 luglio 1951) monta la guardia presso la sede operativa principale della Sirena Mare Spa, l’azienda che gestisce rimorchi e salvataggi in quell’area del Mediterraneo. Si è offerto perché la compagna Brigitta e la loro figlia Nina (di sei anni) sono fuori.
Arriva un drammatico SOS: c’è un mercantile nero alla deriva, abbandonato dall’equipaggio al largo di Oristano; il cargo (da novecento tonnellate) era partito da Port Mahon a Minorca diretto ad Atene, ma se l’è preso il maestrale; si chiama Izmir, dovrebbe contenere circa seicento tonnellate di pesce e batte bandiera boliviana; si è infilato in una golfatina a nord, proprio sulla spiaggia di Santa Caternina di Pittinuri, in culo al mondo, contro ogni logica; s’annuncia bufera, sarà complicato. La lunga notte d’agitazione (ma di festa per larga parte del resto del mondo) consente ad Achille di ripensare e ricordare cosa lo ha portato a quel pericolo di vita: gli studi e infine la scelta dell’Accademia Navale a Livorno, la conoscenza a Venezia di Brigitta (una coetanea e libera modella svedese, bionda con gli occhi azzurri), la gelosia e l’incontro scontro con un potente e stronzo commilitone, la proposta di lavoro del Cavaliere napoletano 65enne e il trasferimento a Cagliari da circa cinque anni, l’amicizia con il tenente di vascello triestino Zeno Parodi alle prese con le rotte dei trafficanti di armi e droghe.
E qualcosa di sospetto c’è davvero rispetto al carico della Izmir, dalla Grecia Mister K manda i suoi uomini, difficile uscirne vivi.
Il giornalista culturale e scrittore Francesco Musolino (Messina, 1981) prosegue la recente bella carriera di romanziere. La storia prende spunto da accadimenti reali e si concentra nell’accurata descrizione di dinamiche e manovre per navigare con perizia fra più imbarcazioni (dell’epoca) col mare mosso (da cui il titolo). In questo bel romanzo fra i flutti, la narrazione è al tempo presente; quasi tutta in prima persona, ventotto brevi concitati pensierosi capitoli (Achille è assediato dai ricordi degli anni appena trascorsi); in terza persona sono soltanto il prologo e l’epilogo (due mesi dopo), oltre a qualche “intermezzo” (in corsivo su vicende parallele o altri personaggi). È con gli occhi del protagonista che conosciamo affetti e dispetti degli altri pochi coinvolti, la vicenda familiare, i compagni di lavoro alle prese con lo stesso arduo salvataggio, i brutti incontri, le preoccupazioni dell’amico investigatore (scapolone trentacinquenne). Ogni capitolo cita una frase in esergo: si comincia con Corto Maltese (“Sarebbe bello vivere come una favola”) e si finisce con Ken Kesey (“Ocean Ocean I’ll beat you in the end”). Carmine e Maria brindano con vino di Gragnano, il veneziano da generazioni usa Ribolla per calmare e allietare le serate. Tante musiche di quei tempi, Brigitta mette Paolo Conte in vinile sul vecchio giradischi, prima che compagno e figlia escano: “Via con me” (1981).
Mare mosso
Francesco Musolino
Noir
Edizioni e/o
2022
Pag. 187 euro 16