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Benito Melchionna, un libro che mette ali alla vita
"Elogio della trasgressione", dialoghi irrivederenti di un procuratore emerito della Repubblica
17/06/2016, 18:58 | Arte e CulturaRiunite attorno a un tavolo (o meglio a una tavola apparecchiata per una pizza fra amici) quattro ragazze e due ragazzi, tutti ventenni o giù di lì, intelligenti e acculturati testimoni del tempo in cui vivono. E invitateli a parlare dell’oggi e del domani, a esprimere le proprie valutazioni sul presente e le aspettative sul futuro.
Confrontandosi in piena libertà e in assoluta parità di ruoli con un procuratore della Repubblica in pensione ma certamente giovane in termini di carica vitale, che è anche poeta e (lo riconosca o no) filosofo. E che si è assunto un compito ambizioso e affascinante: non di “fare il professore” con i ragazzi in occasione di ogni “simposio” (definito così, con un non casuale richiamo a Platone), ma piuttosto – chiarisce il magistrato di cui qui si parla – di “invitarli a dialogare fra loro, con la mia guida, sulle più discusse e controverse questioni del loro tempo”. Stimolandoli quindi a “tirar fuori” valutazioni, approfondimenti, analisi su quei temi (inevitabile qui l’accostamento, anche questo non casuale, al metodo maieutico che permeava i dialoghi di Socrate con i suoi allievi).
Singolare e stimolante iniziativa, quenella etimologia alternativa di procedere oltre i paletti, le paure e le ipocrisie del più diffuso perbenismo”. sta, ideata e realizzata da quel procuratore-poeta-filosofo, Benito Melchionna all’anagrafe, che avrebbe avuto un’eco probabilmente più limitata se i contenuti di quei “simposi” non fossero stati trasferiti in un libro dal titolo intenzionalmente provocatorio (“Elogio della trasgressione”) che rimanda a Erasmo da Rotterdam e che a prima vista può lasciare interdetti tenuto conto che l’autore per oltre quarant’anni è stato magistrato. Un libro che Benito Melchionna ha scritto con i sei ragazzi coinvolti nei “simposi” (Elena Briguglio, Gianluca Cividini, Francesco e Federica Ferrajoli, Giulia Gimondi e Marina Todisco) e che sta presentando in giro per l’Italia.
Tappa più recente Roma, alla libreria Arion di piazza Montecitorio. Introduzione e coordinamento di Neria De Giovanni, presidente dell'Associazione Internazionale dei Critici Letterari, interventi del prof. Antonio Gambino (docente di economia e strategia aziendale), Gianni Gennari, giornalista e teologo, e Gerardo Bianco, presidente dell'Associazione ex-Parlamentari.
Quanto poi a quel titolo dichiaratamente provocatorio, nel presentare il libro, Melchionna chiarisce subito che la “trasgressione” richiamata in copertina non va interpretata nella più comune accezione di rifiuto e intenzionale violazione delle regole. Ma, precisa, “nella etimologia alternativa di procedere oltre i paletti, le paure e le ipocrisie del più diffuso perbenismo”. Una provocazione sì, riconosce. Ma “diretta ad analizzare criticamente e a smascherare, con un pizzico di umorismo visionario, la stupidità umana e le convenzioni ingiallite dal tempo che da sempre tagliano le ali alla vita e la rendono insulsa e complicata più del necessario”.
SERVIZIO FOTOGRAFICO di CLAUDIO MILZA