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La Madonna sale i gradini della chiesa di san Domenico, di Piefranco Bruni
Buona Pasqua da Taranto a tutti i lettori del portaleletterario.net
19/04/2019, 17:01 | AttualitàTaranto,
La Madonna sale i gradini della chiesa di San Domenico. Il ritorno della Donna Madonna in cerca del figlio. Un rito mistico iniziatico nella religione cristiana.
Lega la "cerca" al dolore per la perdita del figlio. Figlio figlio figlio...Giglio! Diventa errante e pellegrina. La Donna Madonna con il pianto della madre è accompagnata dai "penitenti", i "perdoni". L'antropologia cristiana ha un legame tra la tradizione e la spiritualità che si rinnova proprio attraverso la ritualità, che nasce nella devozione. La fede non è mai teologia. È cammino mistico nel mistero. La madre e il figlio diventano un unicum tra la Croce e la Redenzione. Qui nulla rimanda alla cultura pagana. Anche se già prima di Cristo il rito della madre che va alla ricerca del figlio era ben consolidato. Nel tempo pre cristiano si leggeva il mito. Qui, invece, c'è la Consacrazione.
Ovvero consacrare la trasformazione del mito in sacro. Qui ci sono il dolore e la speranza. Nel mito c'è il tragico. Nel sacro il dolore penitenziale. Madre Maria è l'icona profonda di un immaginario del dolore della perdita e della rivelazione. Maria è madre ed ama con l'amore della madre. Maria è donna e conosce la sofferenza e il sacrificio. Maria è Madonna. La Madonna che vorrebbe proteggere, avvolgendo nel suo manto, il figlio. Una antropologia della protezione caratterizza il processo mistico che si vive proprio nel rito cattolico cristiano della Pasqua.
Ci sono riferimenti forti. Dal Cenacolo a Getsemani. Dal Calvario alla Redenzione. L'antropologia della speranza, comunque, prevale insieme a quella dell'attesa. Un vero e proprio percorso nella fede e nell'affidamento. Tutto coinvolge le genti. I popoli si ritrovano. La metafisica dell'essere spiritualità si rivive sempre.