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"I Giorni dei ciliegi in fiore": omaggio di Anna Manna a Sibilla Aleramo e al suo amore per Dino Campana

Poesia tratta dal libro "Ebbrezze d'amore, dolcezze e furori"(Nemapress) con commento di Renato Minore

13/02/2020, 17:13 | Attualità

I giorni dei ciliegi in fiore

di Anna Manna

 

Un lungo filo

di bianchissime perle

s’ attorcinava al corpo

sinuoso

di Sibilla

erano le sue lacrime

opalescenti

di sentimenti

feriti

e rimpianti

rinnovati

ad ogni singhiozzo

poi nel suo cuore

si scostò una tendina orlata di merletti

e di nuovo

il ricordo di Dino

comparve

come una inaspettata fioritura

sui rami rinsecchiti del ciliegio

“Com’ erano belli i giorni...

quando c’eri”

la carezza lieve del tepore

di quei giorni lontani

fiorì come i ciliegi in giardino

ed il profumo intenso

di quelle ore di felicità

e d’allegria

s’avvinghiò

alla poetessa

come un’edera

ad una parete che si sgretola,

per ogni crepaccio

per ogni singhiozzo

fiorì un verso d’amore

Il profumo dei ciliegi

e l’ evanescente miraggio

delle rose di Dino

l’avvolsero di nuovo

col velo dolcissimo

della sua poesia profumata

e asciugarono

le sue lacrime opalescenti

fiorivano ancora piccoli fiori

tra le mani affusolate

della donna estasiata

ma Dino

ma Dino

ma Dino

non c’era.....................................!

 

RENATO MINORE: “Il fauno e la bella, lei mondana socievole e sociale e senza

le pose da donna fatale alla Amalia Guglielminetti, lui orso

strambo vagabondo bizzarro, quasi un barbone, tra divino

e il ferino, uno dei grandi del Novecento.

Entrambi affamati d’amore, di un amore con graffi e pugni.

Un incontro fatale tra le retrovie delle guerra che, nei teneri e avvolgenti versi

di Anna Manna, rivive per schegge e sipari aperti sull’emozione,

sul ricordo, su dolore, come squilibrio appassionato,

la poesia deriva da una instabilità feroce, da un abbandono

drammatico al fantastico, all’inesprimibile, all’invasione

delle immagini nella bonaccia saltuaria della mente”.

 

 

 

 

 

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