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"I visitatori celesti" di Chandra Candiani: il punto di vista di Elvia Franco
30/09/2024, 11:19 | Attualità
Ho appena letto il libro I visitatori celesti di Chandra Liva Candiani. Non mi ha arricchita. È il senso della precarietà, della fragilità , della malattia, della vecchiaia della vita che sembrano quasi contemplate e promosse quasi come se non ci fosse anche la gioia, magari profonda e laboriosa . Tutto questo mi ricorda l' analisi di Nietzsche sulla forza che hanno assunto nella storia le personalità spente su quelle vive. Credo di poter dire così.
C'è nel libro della Candiani un anelito al sempre oltre dell' infinito che lei sicuramente vive, ma comunica senza “ il trillo di gioia, di immenso amor”.( Abate). Non percepisco il filo d’oro dell' entusiasmo.
Resta comunque la stima per questa donna e scrittrice.
Vedo due tendenze nei libri di questo tempo: l' andare in oriente a cercare senso e il fare della meditazione il nuovo cult.
A me sembra che in molti la meditazione addomestichi le spinte della viriditas in noi, e dia una mente troppo placata, come sotto tono.
L' altra tendenza di oggi è fare della malattia una riserva aurea per la scrittura, per cui va benissimo l' analisi fenomenologica che mette in luce i sintomi, i dolori, le riprese, le ospedalizzazione, ecc… ( Vedi Michela Murgia e Allevi che non hanno elaborato lo scacco insieme all' affetto NON ESIBITO di amici sinceri e cari ).
La tematica della a "resurrezione" è un altro motivo che va di moda, la resurrezione non come vita vissuta, ma come argomento, direi furbo, dello storytelling.
Ripeto, queste valutazioni sono una traduzione della mia sensibilità.