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Siamo già sotto il Grande Fratello? Riflessioni su “Sotto lo stesso cielo” di Roberto Ritondale, di Massimo Milza
18/11/2024, 15:52 | Attualità
Il miliardario Elon Mask avrà un ruolo di primo piano nel prossimo governo USA. Sarà a capo di un nuovo ente con compiti di consulenza riguardo al taglio delle spese delle agenzie federali.
Trump ha detto che l’ente sarà chiamato “dipartimento per l’efficienza del governo”, ma non sarà un dipartimento vero e proprio, cioè un ministero. L’acronimo del dipartimento in inglese è DOGE, un riferimento che a noi Italiani ha una pericolosa assonanza con DUCE.
Queste riflessioni mi vengono dalla lettura di un bel romanzo fantapolitico, del genere distopico, "Sotto un cielo di carta" , Leone editore, che già nel titolo fa capire la propensione dell'autore, Roberto Ritondale, un giornalista dell'ANSA , che ipotizza la nascita di un regime totalitario, il Controllismo, tutto basato sull'uso delle tecnologie e l'abolizione della carta, vista come un impedimento alla tracciabilità degli acquisti, degli interessi culturali, delle abitudini, del libero pensiero, delle emozioni. Anche tutto ciò che serve a scrivere, dalle matite alle penne, viene eliminato. Persino i quadri e i pennelli vengono banditi. Scompare la pittura, la scrittura e ogni forma di espressione legata alla carta. I controllori del regime agiscono in modo spietato, entrano nelle case e sequestrano tutto ciò che è cartaceo. Il libro racconta l'opposizione al regime di un vecchio cartolaio che non vuole, non sa rassegnarsi al regime. "Ho 78 anni", si ripeteva, e si era stancato di subire la vita :“prima o poi serve un sussulto, la dignità di una rivoluzione” si diceva.
Le vite, quando giungono a un bivio, oscillano sempre tra eccitazione e paura, e questo era lo stato d'animo del vecchio cartolaio ,Odal, mentre si preparava all'insurrezione di un gruppo di nostalgici, i rivoluzionari del Comitato di liberazione dal Controllismo, la dittatura che aveva soppresso ogni diritto, esercitando un controllo opprimente, basato sulla tracciabilità di ogni movimento dei singoli, a cui veniva imposto l'obbligo di collegarsi a Internet per qualsiasi esigenza, tramite un tablet fornito dal governo. Tutto veniva valutato e codificato dal regime, che conosceva in tempo reale le abitudini, i gusti e i sentimenti di tutti i cittadini sudditi.
L'insurrezione ha successo e il paese si libera dall'opprimente dittatura di Saimon. Ma il finale lascia intravvedere un futuro non roseo. Il giovane Saimon, figlio del dittatore defenestrato commenta sarcastico le immagini che mostrano le piazze piene di cittadini festosi per la caduta del regime. “lasciamoli festeggiare, che si godano questa vittoria. Tempo un anno e tutto sarà come prima. Peggio di prima...Quando torneranno a imperversare i criminali, si renderanno conto che la libertà non è soltanto inutile, è deleteria. Il popolo bue non è ancora maturo per gestire la libertà..”
L'amara riflessione dell'autore è dunque che le nuove tecnologie non possono essere considerate sempre, acriticamente, un'opportunità per promuovere lo sviluppo e il benessere. L'oscurantismo può imporsi anche attraverso forme di tecnologia avanzata, e riportare gli uomini al medioevo, piuttosto che proiettarli verso un futuro migliore.