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"Poesia a strappo": leggi e porta via...
Ad Alghero, nel cuore del centro storico della città catalana di Sardegna, ancora la poesia ha trovato decine e decine di lettori
23/07/2015, 17:29 | Attualità
La poesia e’ morta ! Viva la poesia !
Paradossalmente sarebbe come se chiudesse una catena di ristoranti e si desse ufficialmente per defunta l’arte culinaria.
La poesia data per morta da alcuni fogli giornalistici, si mostrainvece più vitale che mai in una nutrita serie di manifestazioni estive, dove aggiunge al pubblico devoto anche il pubblico stupito, che nel sole o alla luce di tramonti, sotto gli occhi attenti delle stelle, gode della scoperta o ritrovamento del sé poetico.
Uno di questi momenti felici di condivisione del gusto di scrivere ed anche di leggere si concretizza da sette anni in due lunghissime giornate algheresi dove nella centrale Piazza Civica vengono esposti semplici pannelli in legno ai quali vengono affissi blocchi appunti di poesie: “POESIA A STRAPPO ALGHERO”
Queste poesie vengono raccolte tempo prima, fotocopiate, timbrate , punzonate e rilegate in questi originali blocchi appunti.
Vengono esposti al pubblico ed il lettore attento potrà portare con sé, strappando appunto, da qui il nome della rassegna, il testo che lo ha colpito od emozionato.
In questi sette anni sono stati coinvolti 200 autori e sono stati “strappati” circa 20.000 testi di poesia.
Questa idea poetica e di diffusione culturale non nasce sette anni fa. Ha storia lunga e affascinante. Nasce nel 1983 a Crema ad opera di poeti e persone attive socialmente Elio Chizzoli, figura nota nell’ambiente artistico, poeta egli stesso , sostenitore di pittori ed artisti, solidale con gli ultimi i quali sovente divengono soggetti dei componimenti, oltre ad una forte presenza spirituale e cristiana. Amico,divide una esperienza poetica con Alda Merini che si concretizza nel testo “Le più belle poesie” di Alda Merini e Elio Chizzoli. Sta per essere portata in stampa una silloge che racconta il rapporto con Cristo nella sua vita . Angelo Noce pittore, poeta , creatore di mostre che divengono esperienza, già in quegli anni noto nell’ambiente artistico anche internazionale, Giovanni Bianchessi impegnato socialmente e culturalmente, Giobico pittore poeta anch’esso, viaggiatore instancabile e silenzioso. Sua l’idea , il disegno e la realizzazione del timbro.
E sì, c’ero anche io, giovane ventenne impegnata socialmente, politicamente e con alle spalle già esperienze di momenti collettivi di espressioni artistica. Ricordo i pannelli nella sala del Museo e le letture con Alda Merini nel chiostro meraviglioso della Biblioteca Comunale. Il fermento che superava l’ego dell’artista per nutrirsi della parola NOI e si evolveva in incontri, momenti di piazza.
Da quell’impulso di diffusione e contaminazione culturale nasce. Viene ripresa nel 1995 e prosegue fino ad oggi con altri
organizzatori. Ma l’idea originale non cessa di stupire.
In questi sette lunghi incredibili anni ho visto la manifestazione radicarsi nel territorio, e raccogliere testi diqualità sempre più elevata, quasi che sia proprio l’assenza di giudizio a stimolare gli autori a dare il meglio di sé.
Hanno partecipato autori di ogni età dai quattro ai novanta anni, in rima , in limba , in italiano, in catalano, in inglese, in
francese, spagnolo, portoghese.
Ogni anno cerco di inserire novità che possano in qualche modo creare osmosi, crescita.
Abbiamo inserito autori noti sardi quali Manlio Massole in pannelli dedicati; o meno noti ai più ma notevoli come Thierry Metz
Chiesto agli autori che loro stessi proponessero un testo di autore noto per un unico pannello di “ Poesie Còlte” fiori di poesia.
Abbiamo avuto testi poco diffusi di Alda Merini, grazie ad uno dei suoi editori che partecipa ogni anno con i suoi testi Simone Bandirali.
E con lui ogni anno i testi di Titta Casati, Luigi Mariani che collaborano con le Edizioni Pulcinoelefante di Alberto Casiraghy.
Quest’anno il dono di partecipazione di Marcia Theophilo, poeta brasiliana già candidata al Nobel della letteratura
Delle più grandi esponenti della poesia rumena Ana Blandiana, Denisa Coumanescu, con Ofelia Prodan.
Di Ivan Tresoldi poeta di strada.
Il terzo anno di letture poetiche in Piazza dove ogni autore o lettore può scegliere testi dai pannelli per dare voce alle parole,
ma mai alle proprie.
Scrivere per comunicare, per divenire NOI.
Quest’anno oltre alle letture durante il secondo giorno abbiamo lasciato ampio spazio alla presentazione dei propri libri da
parte degli autori. E poiché scriviamo poesie cinque minuti a testa a chi per scelta deve conoscere la sintesi.
Certo alcuni mi sottolineano che alcuni testi non sono all’altezza di altri, che fanno parte del triste “acapo” di cui soffre la poesia come la pittura soffre dei paesaggisti.
Credo però che sia importante stimolare la lettura e l’espressione anche in chi “sente “ un aspetto poetico della vita ma non è ancora riuscito ad fare propria una tecnica.
Altri ancora mi chiedono se mi piacciano tutte le poesie che espongo. No. Io mi faccio il tramite perché qualcosa si semini, mi faccio vento , e sorriso perché si continui a comunicare con gentilezza e verità.
La poesia è viva .