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Anteprima delle celebrazioni per i 50 anni dalla morte di Totò
Pirandello e Totò a Napoli con una lettura demoetnoaltropologica di Pierfranco Bruni
24/10/2016, 12:44 | AttualitàUna serata veramente speciale. Unica. La letteratura letta e interpretata lungo un filo demoetnoanttopologico. Pirandello. Eduardo De Filippo. Totò. Napoli, con la Associazione culturale Megaride presieduto da Enzo Meo, la rivista "Il Cerchio" di Giulio Rolando, che ha dedicato uno straordinario numero, distribuito per l'occasione, a Pirandello Totò De Filippo per gli 80 anni della morte di Pirandello e i 50 anni dalla scomparsa di Totò nel 2017, ha iniziato sostanzialmente le celebrazioni di Totò passando attraverso il Premio Nobel Pirandello.
La relazione ufficiale è stata svolta da Pierfranco Bruni esperto del Mibact e scrittore oltre che autore di diversi saggi su Pirandello e Totò. Ospite d'onore l'attrice Antonella Stefanucci, la quale ha recitato alcuni testi degli autori citati. Ha condotto i lavori Ermanno Corsi.
Speciale perché l'organizzazione è stata di alto livello. Immagini e filmati proiettati su uno schermo gigante sono stati contributi originali. Pierfranco Bruni ha attraversato un secolo di letteratura parrendo da D'Annunzio e Pirandello per approdare a Totò attraversando Eduardo Scarpetta, Eduardo De Filippo, Salvatore di Giacomo e Eduardo Scarfoglio.
Il mondo classico greco latino e il mondo arabo a confronto tra la cultura siciliana e la napoletanità. Elementi importanti sviluppati grazie a un legame tra gli autori in questione. Importante il rapporto tra De Filippo e Pirandello, i quali sono stati i primi autori maggiormente tradotti nel Paesi esteri e il rapporto tra Pirandello e Totò. Tra questi ultimi, ha sostenuto Pierfranco Bruni, si avverte una antropologica visione della cultura popolare e dei segni aristocratici. Il comico il principe e il poeta in Totò si intrecciano. La poesia nella quale su parla delle "corne" di Totò è una sintesi precisa de "Il berretto a sonagli" di Pirandello. D'altronde Totò interpreta magistralmente "La patente" tratta da Pirandello. BRUNI con un linguaggio mai accademico ha suscitato nel pubblico un grande successo e la sua relazione ad intreccio ha suscitato non poche curiosità. Ormai da anni Bruni colloca la letteratura nella direzione della interpretazione demoetnoantropologica e questo modulare rende importante la stessa letteratura dei testi. "Senza antropologia la letteratura diventa spiegazione critica" sostiene Pierfranco Bruni. Proprio attraverso questa capacità di sintesi ha adottato una metodologica proposta di leggere tutte le letterature con il filtro delle antropologie. La serara è stata intervallata con lettura di testi e canzoni napoletane.
Una conclusione a base di una cena siciliana e napoletana. Da questa iniziativa in anteprima sono iniziate le celebrazioni di Totò. Lino Blandizzi ha eseguito brani napoletani. Con lettura di Enrico Siniscalchi. Intervento di Aurora Cacopardo. L'incontro è stato coordinato da Paola Franchomme Paola Pisano e Giulio Rolando.
Durante la serata è stato distribuito l'ultimo numero de "IL CERCHIO".
Una significativa manifestazione che ha colto nella lezione di Pierfranco Bruni uno scavo tra vita e letteratura in una dimensione in cui il linguaggio e i personaggi sono antropologia del vissuto.