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Crowdfunding. Dai sogni ai soldi
Come finanziare un sogno senza le banche
08/08/2014, 10:46 | Attualità
Sicuramente leggendo il libro scritto da Flavio Troisi, intitolato “Crowdfunding - Dai sogni ai soldi”, (Anteprima Editrice) qualche ragazzo, emulo di Steve Jobs con un’idea tipo “startup da garage” potrà, senza rivolgersi alle banche che hanno fama, almeno qui in Italia, per la negazione di qualsiasi aiuto a chi non ha super-garanzie da offrire in cambio, finanziarsi da soli con il sistema “crowdfunding”. Nel libro in questione (che porta la prefazione di Simone Perotti, autore di “Adesso Basta”, letto da moltissime persone, definibili, stanche di situazioni stagnanti) si dispensano suggerimenti su come connettere le passioni con le risorse necessarie. Naturalmente i consigli che distribuisce il libro, valgono per chiunque sia attivo on line: creativi, inventori, innovatori, artisti, artigiani e, perché no, professionisti d’imprese.
Tra le cinque tipologie suggerite, quella più efficace, pare essere il “reward crowdfunding” che consiste nel fare entrare, con la raccolta di fondi necessari, dei sostenitori nel proprio progetto; questo o quelli possono entrare in veste di sostenitori di primo livello (fruitori diretti) oppure come sostenitori di secondo livello (soggetti interessati alla sola sponsorizzazione).
Concludendo il “crowdfunding” afferma l’autore, non è una semplice donazione, ma è Mecenatismo, il donatore riceve un beneficio di riconoscibilità sociale. Sostegno diretto, i sostenitori danno credibilità al progetto con un interesse sociale. Naturalmente è fondamentale che la paternità del progetto sia certificata da una persona o da un team, senza prestanome e che sia una storytelling. Solo chi ha un sogno da realizzare è in grado di raccontarlo con la passione necessaria.