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UN ANNIVERSARIO DA NON DIMENTICARE. IL 4 GENNAIO DI 40 ANNI FA MORIVA CARLO LEVI.
Lo scrittore e l'antropologo
01/01/2015, 18:17
Carlo Levi: "…e più in là ancora i borghi degli albanesi, sulle prime pendici del Pollino, e dei monti di Calabria che chiudevano l'orizzonte. Un po' a sinistra e più in alto di Sant'Arcangelo, appariva, a mezza costa di un'altura, il biancore di una chiesa." È Carlo Levi che traccia questa angolatura nel suo Cristo si è fermato a Eboli. Racconto un Levi in un dettaglio particolare. Dunque. Un viaggio nella cultura contadina e nel mondo della civiltà Arbereshe Lucana. Carlo Levi moriva il 4 gennaio di quarant’anni fa. Era nato il 1902 a Torino. Muore a Roma.
Carlo Levi confinato in Lucania (1935 - 1936) spazia in quei territori. Etnie e tradizioni. Linguaggi e costumi. Riti e culture sommerse. Costituiscono un intreccio di luoghi esistenziali, geografici e spirituali che tracciano percorsi nell'identità dei popoli. Carlo Levi ha raccolto questa cultura. Una cultura profondamente radicata nella visione della terra e inquella riappropriazione di una memoria che ha un sentimento ricco di testimonianze.
Carlo Levi ha amato gli Arberesh. Lo ha dimostrato in più occasioni. In questo suo saggio - romanzo il paesaggio rappresenta una dimensione, certamente, reale ma anche onirica. Ci sono fatti che lasciano segni. Carlo Levi ritorna in Lucania solo qualche mese prima della morte avvenuta nel gennaio del 1975 (era nato nel 1902 a Torino).
Nel dicembre del 1974 ritorna in quei luoghi dove ha trascorso mesi che hanno caratterizzato anche il suo ulteriore impegno umano e culturale. Accanto alle minoranze. Sempre per le culture minoritarie. Se si pensa che l'ultimo suo lavoro pittorico è dedicato a San Costantino Albanese si comprende subito che nella sua ricerca artistica, nella sua funzione intellettiva, c'è stato sempre un qualcosa che lo legasse a quel destino identitario che intreccia legame tra cultura dei paesaggi e geografia dell'anima.
Infatti, questo suo "Ritratto dal vero" ha un titolo singolare: Giovani nel costume tradizionale. Porta la data del 9 - XII - 1974. Questo lavoro è conservato a San Costantino Albanese nella sede del Circolo Culturale "Vellamja". E' stato riprodotto, con foto, in copertina in un libro di Enza Scutari edito nel 1987 dal titolo: Plaka Prefien… Vita e storia di una comunità albanese della Lucania attraverso la "voce" della sua gente.
Sono rappresentati tre giovani (i volti caratteristici di Carlo Levi) con cappello e colori che rimandano a quelle immagini italo - albanesi con profili orientalizzanti. Uno spaccato interessante non solo dal punto di vista pittorico ma costituisce proprio la sua ultima testimonianza. A meno di un mese Levi, ritornato a Roma, muore. Carlo Levi non si è interessato tout court degli Arberesh ma con gli Arberesh, con quei paesi e con quella civiltà, aveva stabilito un rapporto non solo spirituale ma un rapporto ricco di coincidenze. Ovvero di incrociati destini.
San Costantino Albanese, per Levi, in realtà, resta un approdo. Ed è un fatto importante per le comunità Arbereshe aver avuto la presenza di uno artista che ha saputo cogliere, in un tratto di immagine, il volto di generazioni nel costume della tradizione. In fondo Carlo Levi aveva stabilito con la tradizione non solo un messaggio storico ma anche letterario.