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Assaggio n.13: MARCO MISSIROLI, ATTI OSCENI IN LUOGO PRIVATO, MILANO, FELTRINELLI, 2015.
19/05/2015, 11:10
La incontrai vicino alla stanza di consultazione: Marie indossava un tailleur senape, i capelli raccolti in uno chignon, la matita leggera sugli occhi.
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Cercavo disperatamente, e ancora cerco, una controprova che me la declassasse. Un neo di antipatia, una smagliatura del’anima, un cedimento morale. Marie era grazia al di là della cortesia.
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… c’è qualcosa che conta più della bellezza, della sensualità e del potere. È la purezza. Nessun uomo, e nessuna donna, riuscirebbe a desistere davanti alla possibilità di far proprio un candore. Ed è ciò che Lunette si prese.
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Avevo rotto la simbiosi con me stesso. Ero diventato il fuori. Ero negli altri, ero in Lunette.
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Ci tenemmo lì e per la prima volta avvertii la paura che le succedesse qualcosa, e che la mia felicità fosse la sua, e anche i dolori e le apprensioni e le possibilità di qualcosa di buono. Non ero più vulnerabile per me stesso, ero fragile per noi. Passavo dalla prima persona singolare alla prima persona plurale.
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…in una storia d’amore ci si appropria dell’altro e l’altro di noi. Le mani, gli occhi, il volto, la pelle, i sessi, e più il tempo di legame dura e più l’identità singola si dissolve. Diventa due. L’abbandono la frantuma e apre il bivio: ritrovarci in un nuovo legame dopo qualche tempo o diventare se stessi nella brutalità. Avevo scelto una strada di mezzo, forse inesistente.
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Era il contrappasso che avevo subito, diventavo l’amante che permetteva il tradimento…seducevo e abbandonavo, spesso illudendo. Mi scoprii momentaneamente sadico. … elemosinavo legami camuffati da seduzioni, collezionavo carne per avere cuori.
[…]
L’inizio della nostra intimità fu nei passi. Camminammo lenti, uno accanto all’altra e certe volte una dietro l’altro, zitti.
Mai fermarsi davanti a un titolo o a una copertina. Leggere rappresenta sempre una straordinaria scoperta, come lo è il romanzo di Missiroli.
Libero Marsell racconta la sua crescita dall’ infanzia fino alla “adultità” attraverso una storia che si snoda tra la Parigi dei bistrot e la Milano dei Navigli, tra letture di libri, visioni di film, e discussioni intellettuali.
Il racconto è contrappuntato da figure femminili, capisaldi della sua vita sentimentale. Marie, una fascinosa bibliotecaria che lo introduce alla consapevolezza dell’alchimia della carne in un dialogo fatto di letture consigliate, complicità condivise, e giochi continui di attrazione e allontanamento. Lunette che scatena in lui la passione per la negritudine. Frida, la donna dell’alloggio segreto, fino ad arrivare ad Anna, con la quale Libero scopre la libertà del sentimento, la sua maturità emotiva.
Un romanzo di formazione, caldo di sentimenti ed emozioni, che oltre a sedurre con le sue atmosfere, induce al “vizio” della rilettura dei classici, letterari e cinematografici.
E non è poco.