LETTERA APERTA A MARCELLO FOIS

Grazia Deledda

Caro Marcello, ti ho rivisto alla Biblioteca Nazionale in occasione della inaugurazione di uno spazio permanente dedicato a Grazia Deledda. In quell’occasione hai parlato del tuo ultimo libro “Quasi Grazia” , un testo teatrale in tre atti su altrettanti momenti della vita della nostra scrittrice.
Ovviamente non posso che congratularmi con te anche perché hai ricordato come non hai sempre amato la Deledda ed invece adesso, giustamente, la consideri una “grande madre” della narrativa sarda e non solo.

Ma mi è molto dispiaciuto leggere nella bandella di copertina del tuo libro un grave, ma ahimè, solito errore che si fa sulla biografia deleddiana: c’è scritto che il secondo atto del tuo testo si apre in un albergo di Stoccolma nel 1926, il giorno prima che Grazia Deledda ricevesse il Premio Nobel.

Ci risiamo! Grazia Deledda ebbe l’annuncio del Premio con lettera del 11 novembre 1927 e ritirò il Nobel il 10 dicembre del 1927, per l’anno 1926.
Certamente tu sai questo, certamente lo scritto sulla bandella e sul retrocopertina spetta non all’autore del libro ma alla redazione della Casa Editrice.
Però, caro Marcello, possibile che non ti abbiano fatto vedere le bozze, almeno le bozze “sporche”, le prime, quelle che di solito si permette all’autore di correggere ancora con più abbondanza..

Il tuo è un Editore importante ma con redattori non molto attenti. Questo conferma forse la mia teoria che le donne, anche quelle insignite da un così importante riconoscimento, siano ancora poco conosciute, perché, forse, meno importanti dei colleghi uomini…
Scusa Marcello, ma dovevo rimarcare questo inaccettabile errore, che pur non dovuto direttamente a te, mi pare una grave e scorretta disinformazione in un tuo libro.
Credimi, con l’amicizia di sempre.