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ANGELO SAGNELLI E ANNA MANNA, LE PAROLE DELLA POESIA

29/03/2020, 19:50

In questi giorni che sembrano interminabili, tra angosce, difficoltà, speranze e paure, la poesia sta aiutando molti, attraverso i social, i mezzi di comunicazione telematici, il telefono, i video…
Gli scrittori si interrogano sul dolore del mondo e interpretano questo nostro presente dando voce a tutti noi.
Si moltiplicano le iniziative che ipotecano anche un futuro di concorsi, antologie, prove narrative e poetiche sul tema che oggi stiamo vivendo e un domani, si spera non troppo lontano, possa diventare l’argomento appunto di letteratura.
Dalla cronaca alla storia.
Ma intanto si fa poesia.
Pubblichiamo due liriche di due poeti amici del portaleletterario.net.

 

Angelo Sagnelli, per la sua poesia e la sua opera di scrittore è stato recentemente candidato al Premio Nobel per la letteratura grazie alla proposta ufficiale dello Spoleto Art Festival e l’appoggio di numerose università italiane. E’ stato organizzatore di tante edizioni della Giornata mondiale della poesia all’Antico Caffè Greco di Roma. La sua ultima opera di poesia è “Il tempo è l’energia della materia”   (Nemapress)
 

Anna Manna, infaticabile animatrice di cultura anche sui social, ideatrice di numerosi Premi letterari, tra cui per tutti il Premio Europa e Cultura presso Sapienza Università di Roma, ha proposto ai suoi lettori numerose raccolte poetiche l’ultima della quali, “Ebbrezze d’amore, dolcezze e furori” (Nemapress), è stata presentata alla Fiera nazionale del libro “Più libri più liberi”di Roma nell’edizione 2019.
 

Ecco le loro le poesie.

 

Contro il virus che uccide
di Angelo Sagnelli

Per questa oscurità che ci sorprende
e che ci avvolge col suo drappo nero
sia ancora il buio a illuminar la mente
col suo linguaggio fatto di mistero.
La luce è sempre fonte d’altre luci
e tutte insieme fanno un gran parlare
per dare all’uomo verità nascoste
che solo nel silenzio può ascoltare.
Così, lasciando ad altra via ogni detrito
s’involi ogni altro sguardo verso il vuoto
ed annientando con furore il drappo nero
sia l’uomo a illuminarne ancora il grido.


Pietas
di Anna Manna

 

Impareremo a cavalcare
i cocci
raccoglieremo le cose rimaste
per ricomporle di nuovo
ad una ad una
dentro le case imbastite dal sonno
dall'ansia scolpita sui muri
anneriti
da troppe sigarette
ritroveremo il mestolo
dipinto nei giorni dell'attesa
e lo vorremo mettere esposto
come trofeo di pazienza
poi avremo voglia di piangere
allora soltanto allora,
a cose fatte
quando ci accorgeremo
che tutte quelle energie
che dentro casa
reclamavano di uscire
si sono assopite
nei ritmi
che ci hanno imprigionati
e via via via..........
vorremo andare via
da quella casa,
da chi ci è stato accanto
da quelle facce
simili alla nostra
con la delusione e l'angoscia
che le ha spente
andare via via via............
e poi tornare a sera
sorridendo
con un pacchetto pieno
di regali
comprati
nel negozio più lontano
guardarci dentro e riuscire
a campiangerci tutti
allora
soltanto allora
avremo vinto

 

 

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