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AD ANTONIO MARIA MASIA IL PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE CITTA' DI POMEZIA
26/11/2024, 19:44Nei giorni scorsi Antonio Maria Masia, scrittore e poeta, presidente del Gremio dei sardi di Roma e dell'UnAR-Unione delle Associazione di Roma e del Lazio, è stato insignito del Premio speciale della giuria della XXXIII edizione del Premio internazionale Città di Pomezia con il riconoscimento al lungo artigianato intellettuale e alla pratica della cultura critica e letteraria, alle tante iniziative e alla febbrile attività di autore e di custode della poesia in lingua italiana e in lingua sarda.
Una motivazione molto lusinghiera ed esistiva dei suoi meriti e della sua carriera professionale dedica alla cultura e alla poesia in particolare alla lingua sarda, è stata stilata e letta dal critico letterario Massimiliano Pecora, alla presenza del sindaco delal città di Pomezia.
Qui di seguito lo stralcio finale della motivazione.
(...)a partire dagli anni Ottanta — ab ovo della Nouvelle vague letteraria sarda - Antonio Maria Masia, infaticabile poeta e, a partire dal 2010, presidente e
fabbrile organizzatore delle quasi settuagenarie manifestazioni del Gremio dei Sardi. A guardare la sua parabola intellettuale, egli ha sempre mantenuto viva la duplice natura di poeta e scrittore in lingua italiana e di poeta e scrittore in lingua sarda. È nel1'anfibia natura di queste due culture che si raccoglie la sua produzione e la meta della sua attività non solo a difesa, ma a sostegno di quel paese d'ombre — se vogliamo recuperare la sottile definizione di Giuseppe Dessì — in cui la Sardegna si sovrappone all’Italia. Quale anello di giunzione, l'opera di Masia non può e non deve essere confinata al mero immaginario sardo al pari di quanto non sia relegabile al1'immaginaiio della nostra nazione. Prova ne siano la distanza da ogni oleografia regionalistica e da ogni facile deriva macchiettistica di impressioni fugaci. E così mentre canta «l'antiga limba ‘e s’Isola nadia», l'autore di lttiri non tralascia «le grandi pietre | che piccole mani pazienti | posero | per carpire il mistero› di una società conflittuale e da scandagliare con l'acume e il severo moralismo del1’inte11ettua1e engagé.
Dalla sua prima grande prova, "I silenzi di pietra" (1989) a "Quel calcio nel cuore" (2009), passando per "Kadossène"(2002), per poi proseguire con i testi inchiostrati dalla strenua tradizione ritmico-metrica della letteratura nazionale — dall'ottava rima alla canzonetta melica attraverso il sonetto e il sonetto caudato — Antonio Maria Masia si racconta e ci racconta il personale canzoniere di un italiano che attraversa la storia della propria nazione e ne comprende ab imis le contraddizioni— ricordiamo di Masia, infatti, l'accorata difesa della Banca Commerciale italiana per ristabilirne il rango di unico e vero istituto di credito posto a sostegno del nostro paese. E dove rintracciare le motivazioni di questo instancabile attivismo? Forse in quel principio di responsabilità per il quale, come dichiarava il conterraneo e celebre giurista Salvatore Satta, Masia non prevede autoassoluzioni, ma solo quella medesima dedizione morale maturata dalla pratica e dall'esercizio di una poesia severa e dal limpido dettato.
In ragione di ciò la XXXIII edizione del Premio Letterario Internazionale Città di Pomezia si fregia di un grande onore e di un enorme privilegio: il conferimento del Premio speciale della giuria al prestigioso e lungo sodalizio con 1’attività letteraria e intellettuale di Antonio Maria Masia.